Ma intanto affinavo la mia tecnica chitarristica, bilanciavo meglio il
volume della voce con quello della chitarra, imparavo accordi e giri
armonici nuovi. Ascoltavo un sacco di musica.
Con le gambe tremanti, iniziai la mia esperienza dal vivo, facendo da
"spalla" a tutti quelli che me lo permettevano.
Sono stati anni duri quelli fine settanta. Politica dura e violenta,
atmosfera cupa. Brigate rosse e polizia.
Anni di Contestazioni e di autoriduttori, botte da orbi tutte le sere,
processi pubblici sul palcoscenico ai cantanti. Ho imparato il "Live" in
quell'epoca, ed è stata una lezione durissima ma fondamentale.
Finalmente dopo un inesistente primo 45giri dal titolo:"Io" con i primi
rudimenti del finger style, esce "Stasera l'aria è fresca". Era iniziato
il periodo delle radio libere. Tanta voglia di musica.
Erano tutti DJ improvvisati. Si trasmetteva dalle soffitte e dalle
cantine. Ognuno aveva i suoi dischi preferiti, e li portava con sè anche
in vacanza. E la musica girava eccome! E cosi' "stasera l'aria e'
fresca" prese piano piano il volo. Prima a macchia di leopardo, poi su
tutta la penisola.
Passano infatti quasi due anni prima dall'uscita del primo LP :"Ehi ci
stai". A quello segui' :"Prove di volo" l'anno dopo, e poi i vari Q
concert ed il bagno di folla e di popolarità.
Il vecchio ed "illuminato" direttore della RCA se ne era andato, ed al
suo posto era subentrato un "Commerciale".
Erano gli anni ottanta, quelli della "Disco-music". Le batterie
elettroniche, i sintetizzatori, l'immagine al posto del contenuto. Tutto
si stava trasformando. Eravamo piu' americani noi degli americani
stessi. Le radio si stavano trasformando da libere in Network
commerciali, e le etichette discografiche Italiane trovavano piu'
conveniente mettere sul mercato prodotti statunitensi già confezionati,
che produrre qualcosa di nuovo.
Cosi' smisi di cercare un contratto stabile. Le canzoni che scrivi devi
però fotografarle prima che invecchino troppo. Uscì così
"Contrabbandieri di musica" con un'etichetta minore ed un investimento
fallimentare, ma che servi' ad ungere la mia voglia di scrivere qualcosa
di nuovo. Da lì tutto il resto è stato facile.
Mi ero sganciato dal: "DEVO" fare un disco, ed ero entrato nel:"HO
VOGLIA DI" produrre qualcosa di nuovo.
L'era informatica che avanzava, permetteva di ridurre i costi di
produzione, e per me che non vendevo una copia fu una manna.
Negli ultimi anni, le cose sono andate pian piano cambiando per me.
C'è stato un salto generazionale, è intervenuta l'era dei "Media", la
crisi della discografia, ed una sorta di perdita di contenuti "Reali"
nel nostro modo di vivere. I concerti sono sempre meno, dischi non se ne
vendono ed è difficile trovare qualcosa
che non sia una pazzesca compilation negli I-Pod degli adolescenti.
Sono diventato storico e, in qualche oscuro modo quasi un "Vecchio
saggio" della canzone italiana. I miei dischi escono ad intervalli
fisiologici.
Prima vivo la mia vita, nel modo piu' intenso possibile per avere
qualcosa di nuovo qualcosa da raccontare.
La domanda che mi viene più spesso rivolta è perchè non sono piu'
conosciuto, trasmesso, programmato?
Se siete arrivati a leggere fino a qui, la risposta la sapete già:
Non telefono ai politici, ho un pessimo carattere, e sono l'ultimo degli
idealisti...
Liberamente tratto
www.gorankuzminac.it
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