Il 1976 si perde nella notte
dei tempi. Claudio Lolli registra il mitico disco degli zingari felici che
immediatamente irrompe sul mercato, destinato a diventare una delle pietre
miliari della storica canzone d'autore italiana. Il ritrovamento di questo
concerto Live registrato al Caprice di Codigoro il 14 Aprile di quell'anno è
in fondo una piccola favola. Poco dopo il malore sul palco di Claudio Lolli
alla nostra rassegna Storica e Nuova Canzone d'Autore di Ferrara, nell'atrio
del Teatro Estense mi si avvicina un signore dicendomi:
"Ho
portato questa vecchia registrazione, volevo regalarla a Claudio Lolli
personalmente, mi dispiace per come sono andate le cose. Le consegno questo
cd, mi raccomando, lo faccia avere a Claudio."
Gli promisi che sarebbe
stato fatto alla prima occasione possibile. Il cd (con audio recuoperato da
una semplice musicassetta) rimase dunque nelle mie
mani e solo diversi giorni dopo ebbi modo di ascoltarlo. Lo inserii
distrattamente nel lettore, pensando al solito inascoltabile reperto audio dell'epoca,
prelevato da un nastro magnetico ormai frusto e smagnetizzato. Rimasi
di stucco, la registrazione era nitida e pulita, solo con qualche
leggerissima imperfezione qua e là. Quasi un miracolo, visto che era
rimasta inchiodata per ben 37 anni in una comunissima cassetta magnetica basf!
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Riesco a consegnare l'audio
a Claudio Lolli e ai suoi musicisti soltanto un mese dopo. Anche loro
dimostrano stupore ed entusiasmo.
Con l'approvazione dello stesso Lolli si
decide di creare un cd da mettere a disposizione dei simpatizzanfi della
nostra associazione 'Aspettando Godot'. Per ovvie ragioni non si è mati
trattato di una vendita ma di un semplice omaggio a coloro che sostengono gli eventi
che l'associazione realizza tra non poche difficoltà e sacrifici. Saremo
sempre riconoscenti a Claudio Lolli per l'immenso regalo che fece alla
nostra associazione per sostenerla.
Il cd venne abbinato alla sottoscrizione delle
tesserine di sostegno annuali. Danilo Tomasetta si mise subito all'opera,
effettua un remastering della registrazione e crea il progetto grafico del
cd nella cui copertina interna appare un commento di Claudio Lolli e dello
stesso Danilo Tomasetta. |
La
vera storia di questa registrazione, raccontata dalla persona che l'ha
posseduta per tanti anni, è scritta in una breve nota sul retro del cd.
"Gli studi,
due stanzette e un bagno, stavano proprio in cima alla torre dell'orologio,
quella che dà sulla piazza del duomo di Ferrara. Da lì, come da altre
centinaia di radio libere sorte da poco in tutta Italia, parlavamo alla
città e soprattutto mettevamo musica, altra musica... dai nostri LP ma anche
dai concerti che registravamo nei dintorni e anche molto più lontano.
Utilizzavamo spesso un indistruttibile Jvc portatile a cassette. A volte,
quando ce lo lasciavano fare, registravamo direttamente dal mixer, altre
volte posizionavamo aste e microfoni in punti strategici.
Qualche anno
fa, durante un trasloco, in una vecchia scatola da scarpe, sono ricomparse
le cassette di "Radio Ferrara Centrale" con registrazioni che avevano
incredibilmente resistito all'usura del tempo. Quella degli "Zingari Felici"
di Lolli al Caprice di Codigoro (14 Aprile 1976) possedeva talmente il suono
e il sapore di quegli anni che ho sentito il bisogno di tornare sul luogo
del delitto. Per vedere cosa era rimasto di quella vecchia discoteca di
paese, oggi un capannone sfatto con ancora la vecchia insegna cui, il
ricordo di quel concerto, indimenticabile e recuperato, pareva dare di nuovo
luce. Merito di Claudio Lolli e di un gruppo di musicisti in serata di
grazia. Merito, se oggi potete riascoltare quei suoni, di tutte le radio
libere che in quegli anni, facevano ricca la terra" (Gabriele
Caveduri)
E mentre quel tempo diventa un
puntino sempre più lontano all'orizzonte, riascoltando questa registrazione
ecco che ritorna a risplendere un'antica energia impossibile da descrivere.
Claudio Lolli esegue tutti i brani alla chitarra acustica, accompagnato dai
suoi impareggiabili musicisti. Impressionate la performance di Danilo
Tomasetta, quel 14 Aprile del 1976 il suo sax davvero emetteva fiammate
brucianti, impregnate di presente che ancora non era diventato un passato
da ricordare. E la discoteca "Caprice" di Codigoro, ormai cadente e
abbandonata, torna a risplendere con la sua insegna, come un antico "Cinema
Paradiso" in cui ancora si proiettano sogni in bianco e nero.
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